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Investimenti per startup: Consigli e Best Practice

Introduzione

Tutte le startup hanno una cosa in comune: la necessità di raccogliere investimenti.

Il processo di raccolta, per quanto comune, non è affatto semplice da portare a termine e pochissime startup riescono a raccogliere capitali importanti per crescere su grande scala.

In questa guida abbiamo raccolto alcune delle best practice e consigli utili per supportare i founders nel percorso fundraising.  

Rispondere alla domanda: "É il momento giusto per raccogliere?"

Come già anticipato in un precedente articolo, ogni investimento ha i suoi aspetti positivi e negativi e le startup dovrebbero raccogliere in momenti ben precisi in cui il capitale aggiuntivo ha un impatto importante per la crescita.

Nello specifico i momenti ideali per raccogliere sono:

  1. Quando si vuole scalare qualcosa che è stato testato con successo;
  2. Quando si vogliono realizzare progetti di ricerca e sviluppo complessi;
  3. Nelle fasi iniziali per acquisire nuove figure per il team.

Raramente gli investitori qualificati (inclusi business angels) investono in momenti differenti da quelli elencati. Qualora non ci si trovi in una di quelle fasi, si può pensare di applicare a bandi di finanza agevolata e nel frattempo si può abbozzare la strategia fundraising da implementare al raggiungimento di determinati risultati.   

Definire quanto raccogliere

Dopo essersi accertati che è il momento giusto per raccogliere capitali, lo step successivo è quello di quantificare l’investimento richiesto. Per definirlo è necessario trovare il giusto trade-off tra il funding need e la percentuale di equity che si è disposti a cedere.

Il funding need si calcola attraverso il comulative cash flow, sommando i flussi di cassa dei mesi in cui la startup è operativamente in perdita a causa degli investimenti necessari per la crescita.

Per quanto riguarda la cessione di equity bisognerà stimare la valutazione aziendale e valutare anche le future evoluzioni della captable. A volte può essere conveniente dividere il round in più tranche per raccogliere man mano che si raggiungono delle milestone che aumentano la valutazione della startup e riducono quindi l’equity ceduta agli investitori.

Capital Venture Consulting può supportarti nella definizione del funding need, stimare la valutazione ed impostare la strategia per il tuo round di fundraising. 

Definire gli investitori target

Il mercato dei capitali di rischio è costituito da centinaia (se non migliaia) di investitori, ma solo una piccolissima percentuale è potenzialmente interessata ad investire in un determinato progetto.

Per evitare di perdere mesi (o addirittura anni) nel contattare centinaia di investitori è importante definire il proprio target ideale e focalizzarsi unicamente su quello.

Alcuni elementi per stabilire gli investitori target sono:

  1. Lo stadio di sviluppo della startup: in base alla maturità ci sono interlocutori diversi (es. business angel in fase iniziale, fondi VC dal seed in poi);
  2. Il settore in cui opera la startup: alcuni investitori tendono a specializzarsi su settori specifici (di solito dove hanno competenze tecniche), pertanto bisogna controllare eventuali verticali di investimento.

Studiare il funzionamento del venture financing

La raccolta di investimenti non è altro che un processo di vendita in cui i founders vendono quote della propria startup in cambio di soldi. Per vendere bisogna essere preparati e conoscere il funzionamento del mercato di riferimento.

Saresti in grado di vendere dei farmaci a un medico senza studiare per mesi il prodotto dal punto di vista tecnico? Probabilmente no.

Allo stesso modo è impossibile raccogliere capitali da investitori senza prima aver capito il funzionamento del mercato dei capitali, gli incentivi per gli investitori e i criteri di investimento nel mondo startup.

Puoi trovare diverse guide su questo tema sul nostro sito che ti permetteranno di capire cosa cercano gli investitori in una startup.

Valutare gli investitori e le condizioni di investimento

Nel mondo delle startup non è sufficiente trovare “chi” mette i soldi, ma bisogna valutare con attenzione l’investitore e le condizioni da accettare.

Un investitore è una persona (fisica o giuridica) che resterà nel progetto per anni e molto spesso possiede dei diritti che possono influenzare il futuro del progetto (voto in CDA, in Assemblea, diritti patrimoniali, diritti finanziari). Pertanto è importante selezionare con cura meticolosa i propri investitori.

Gli elementi da valutare in un investitore sono:

  1. Il valore aggiunto portato oltre al contributo economico: es. network, clienti, guidance;
  2. Le condizioni di investimento: in particolare equity richiesta e clausole di investimento;

Un altro aspetto a cui fare attenzione sono le aspettative di investimento. Ci sono tanti investitori non qualificati che investono in startup senza la piena consapevolezza del livello di rischio e il percorso di crescita dei progetti innovativi. Pertanto è fondamentale assicurarsi che le informazioni e i rischi siano condivisi in modo chiaro e trasparente con tutti gli investitori.

Scegliere il tempismo giusto

Il mercato dei capitali è mosso da stimoli economici e sociali, elementi soggetti a fluttuazioni nel corso dei mesi e degli anni. Diventa quindi importante valutare con attenzione quando avviare una campagna di raccolta fundraising.

Il momento ideale può essere rappresentato da una situazione in cui il tuo progetto risolve un problema molto attuale e urgente (esempio un’app di delivery all’inizio della pandemia COVID-19), oppure quando è inerente ad un trend che durerà negli anni (digitalizzazione, open banking, artificial intelligence).

È sconsigliato avviare aumenti di capitale in momenti in cui il mercato del tuo business è soggetto ad incertezze o instabilità (investire in startup è di per sé molto rischioso, quindi quantomeno i fattori esterni devono essere positivi).

Avere un advisor o mentor esperto

Il fundraising è uno degli aspetti più delicati dello sviluppo di una startup e i founders hanno solitamente poca esperienza a riguardo.

Gli investimenti sono contratti che portano con sé condizioni vincolanti valide per tutto il percorso di vita della startup.

Se sbagli una strategia di business, potrai cambiarla e riprovare. Se firmi una clausola sbagliata o cedi troppa equity, non potrai più tornare indietro. Sono scelte vincolanti che durano nel tempo.

Pertanto prima di affrontare un aumento di capitale è fondamentale essere affiancati da persone con esperienza. Dove per esperienza si intende aver completato e assistito in prima linea decine di round d’investimento per startup.

Affidarsi al proprio commercialista, all’amico esperto in M&A o al consulente generico è sbagliato (o meglio inutile), 

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