I fondi di Venture Capital (VC) sono veicoli di investimenti focalizzati sull’investimento nelle prime fasi del ciclo imprenditoriale, particolarmente delicate e rischiose. Grazie ai fondi VC i progetti startup possono scalare velocemente grazie a capitali, network e competenze.
Ma come funziona un fondo di Venture Capital? Scopriamolo insieme nell’articolo di oggi.
Un fondo di venture capital è composto da una società di gestione definita Management Company, che di solito è di proprietà dei partner senior del fondo stesso, e che impiega le persone che operano nel fondo e sostiene le spese dello stesso. Si definiscono così general parters (GP) i managers del fondo, mentre gli investitori sono conosciuti come limited partners (LP) e possono essere istituzionali (come banche e assicurazioni) oppure family office, holding, fondi sovrani e privati molto abbienti.
I fondi VC hanno una struttura chiusa, non è quindi concesso ai sottoscrittori di riscattare le quote in qualsiasi momento, tantomeno è consentito a nuovi sottoscrittori di entrare nel fondo una volta che la raccolta del capitale programmata è stata completata.
Le fasi di vita di un fondo di Venture Capital sono 3:
Nella fase di fundraising la società̀ di gestione del fondo raccoglie capitali tramite i sottoscrittori, a cui attribuisce quote del fondo a fronte di un apporto di denaro. A contribuire alla formazione del fondo sono chiamati anche i general partner per importi tra l’1% e il 5% del valore dello stesso, diventando così co-responsabili.
Chiusa la fase di fundraising inizia il deal flow, ovvero l’acquisizione di proposte di investimento e pitch attraverso diversi canali formali e informali, per l’identificazione delle aziende target. Elementi che possono fare la differenza nella scelta di queste ultime sono: un team solido, un mercato di riferimento ampio e un prodotto con un vantaggio competitivo chiaro.
Nella fase di investimento la management company investe denaro nelle società target in cambio di quote societarie. Gli investimenti sono veri e propri contratti e, oltre allo scambio di soldi per quote, sono sempre presenti altri elementi come diritti operativi, strategici e decisionali (clausole di investimento).
L’ultima fase è rappresentata dal disinvestimento, tramite il quale il fondo rivende le azioni acquisite al mercato tramite operazioni di exit (M&A, IPO e simili). Questa fase è la più importante della vita di un fondo VC, in cui si raccolgono i risultati, ovvero i ritorni sugli investimenti effettuati. Ricordiamo che un fondo VC investe in progetti molto rischiosi con l’aspettativa di ottenere ritorni molto importanti, quindi il ritorno su un investimento non è mai assicurato e alcuni di essi si tradurranno in perdite.
Il fondo come già detto, ha una vita di circa 10 anni, ma solitamente solo nei primi cinque può investire in nuove startup, successivamente può solo continuare ad investire nelle aziende che ha già in portafoglio, se ha ancora risorse per farlo. Queste scelte sono influenzate dal diverso livello di rischio a cui si espone con ogni startup e come questo si modifica nel tempo.
I compensi dei VC derivano in primis dalle commissioni di gestione dei fondi, con fee annue che oscillano tra l’1,5% e il 2,5% dell’importo di denaro impegnato nel fondo e che sono dovute indipendentemente dal successo degli investimenti. La parte più importante della remunerazione è data dalla commissione di performance, ovvero i general partner ricevono dei bonus importanti se nel periodo di disinvestimento il capitale generato è superiore a quello raccolto nella fase di fundraising.
Adesso conosci il funzionamento e la struttura dei fondi VC, ma cosa cercano i fondi VC in una startup? Scoprilo in questo articolo dedicato.